Non solo folklore. Pro Loco come motore economico e occupazionale

cgia mestre

19 dicembre 2019

Non solo folklore. Pro Loco come motore economico e occupazionale

Comunicato stampa

 

Ogni euro speso per fiere e sagre ne fa circolare tre nel sistema Italia. Un valore economico e sociale di 2,1 miliardi, dal quale sono scaturiti anche 10.500 posti di lavoro.

 

Trento, 19 dicembre 2019 - "Fino a ieri eravamo abituati a considerare le Pro Loco come soggetti incisivi a livello locale su un piano sociale e turistico: oggi invece scopriamo che le nostre attività hanno anche un impatto economico, fatto di nuovi posti di lavoro e di benefici diretti evidenti per il territorio." Queste le parole del presidente della Federazione trentina Pro Loco, Enrico Faes, a commento dei sorprendenti risultati portati alla luce dalla prima indagine nazionale sul valore economico e sociale delle Pro Loco svolta dalla CGIA di Mestre. Risultati che si riferiscono anche alla realtà trentina, che con le sue 194 associate e i suoi oltre 15.000 volontari gode di ottima salute e cresce ogni anno in numero di associati e partecipazione.

Le cifre del report sono state rese note nella conferenza stampa ospitata al Senato il 29 novembre scorso, alla quale hanno preso parte Antonio De Poli (Senatore Questore), Antonino La Spina (pres. Unpli), Fernando Tomasello (responsabile dipartimento Cultura Unpli), Andrea Favaretto e Rita Canu, rispettivamente direttore e ricercatrice Cgia Mestre-Centro Studio Sintesi. Durante l’incontro con i giornalisti è stato presentato un estratto della relazione intitolato “L’impatto sociale ed economico dell’attività delle Pro Loco italiane” realizzato su dati del 2018 dall’ufficio studi della Cgia di Mestre sull’attività delle 6200 Pro Loco capillarmente presenti in tutt’Italia.

La realtà che il report fa emergere è estremamente positiva; sono infatti oltre 110mila gli eventi realizzati nel corso della scorsa annata (fra sagre fiere, mostre, rievocazioni, eventi culturali etc) a cui hanno partecipato ben 88 milioni di visitatori. La spesa complessiva sostenuta dalle Pro Loco per sagre e fiere (organizzate da quasi 8 Pro Loco su 10) è stata di 700 milioni di euro ed ha prodotto, fra effetto diretto, indiretto e indotto, un valore economico e sociale di 2,1 miliardi di euro, dal quale, tra l’altro, sono scaturiti anche 10.500 occupati.

Significativo anche il dato riguardante i servizi erogati: il 57% delle associazioni gestisce o partecipa alla gestione del servizio di informazioni turistiche con enti pubblici, Comuni e altro (con ben 1500 Pro Loco che dispongono dell’ufficio informazioni turistiche); il 20% ha in gestione un museo, il 17% un sito storico-archeologico, il 10% una biblioteca ed il 7% un sito naturalistico o di interesse ambientale. “Dati che confermano come l’azione delle nostre associazioni – ha evidenziato Fernando Tomasello responsabile dipartimento Cultura dell’Unpli – è importante anche in questo settore, nel quale spesso siamo a fianco dei Comuni.”

“Il rapporto presentato da Cgia Mestre-Sintesi conferma ciò che noi diciamo da tempo: le Pro Loco svolgono un ruolo ormai insostituibile nella valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese e dei nostri territori. Il riconoscimento normativo delle Pro Loco è una battaglia che non ha colori politici,” ha detto il senatore Antonio De Poli (UDC). “Il mio impegno è per una legge che sia finalmente in grado di tutelare le manifestazioni temporanee, con l’obiettivo di semplificare le procedure, un forte snellimento della burocrazia e la salvaguardia dell’operato di 600.000 volontari che a me piace definire ‘le sentinelle’ dei nostri territori“, ha aggiunto.

“Per la prima volta dalla nascita delle Pro Loco, i dati elaborati finalmente certificano il grande e infaticabile impegno profuso dalle nostre associazioni in tutt’Italia, con valori e numeri che superano ogni aspettativa”, ha affermato il presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco, Antonino La Spina. “Il report – ha continuato La Spina – fotografa appieno il valore socio-economico dell’azione delle Pro Loco. Un risultato frutto dell’impegno dei volontari, vero e proprio motore attivo di quell’Italia del volontariato che produce un movimento anche economico, apportando benefici al tessuto produttivo di ogni singola località in cui operano.”