La tecnologia al servizio delle lingue locali

20 dicembre 2022

Lingue che si tramandano di padre in figlio, con pochi testi scritti e spesso parlate solo a casa.

I dialetti e le lingue locali hanno intrinseca questa fragilità, che è il succo del loro fascino ma anche la loro minaccia. Infatti capita spesso che parole, modi di dire e quindi interi pezzi del patrimonio linguistico popolare vadano perduti perché caduti in disuso.

 

Fortunatamente negli ultimi anni una soluzione a questo problema la sta dando la tecnologia, con strumenti dedicati proprio alla conservazione e valorizzazione di queste lingue.

 

E’ quello che accade con il ladino, una lingua parlata da circa 30.000 persone che vivono nelle province di Trento, Bolzano e Belluno. 

 

Il ladino è tutelato come lingua minoritaria e quindi è utilizzato ampiamente nei suoi luoghi di origine, nella segnaletica stradale, nella toponomastica e nell’amministrazione scritta e orale.  Il ladino più affascinante, però, quello che tocca vette di letteratura e poesia, ha attraversato i secoli nelle cunties, le storie raccontate dagli anziani nel tepore delle stue, le tipiche stanze foderate in legno delle valli ladine. Questa tradizione narrativa prettamente orale è stata “fermata su carta” solo a partire dalla metà dell’Ottocento, mentre prima purtroppo è andata perduta.

 

Oggi una nuova sensibilità spinge a preservare questo patrimonio letterario dall’oblio, e per farlo ci si è rivolti alla tecnologia. 

 

E’ quello che sta facendo la MLAD Mediateca Ladina, piattaforma, curata dall'Istitut Cultural Ladin "Majon di Fascegn", che raccoglie le testimonianze della tradizione orale ladina, elaborandole in prodotti multimediali piacevoli e di forte impatto.

Miti, fiabe e leggende dell’immaginario ladino prendono la forma di filmati e documentari che ci portano tra streghe, folletti e saggi abitanti delle vallate alpine. 

 

Grazie alla tecnologia, questi preziosi racconti arrivano intatti fino a noi: hanno solo cambiato pelle, allontanandosi dal calore delle stanze riscaldate dal focolare per approdare nel vasto mondo digitale. 

 

E proprio grazie a questa preziosa risorsa possiamo così scoprire La lejenda de l'alber de Nadal, una storia piena di poesia e di fantasia, che ci porta nel cuore dello spirito natalizio. 

 

Se vuoi goderti questo piccolo racconto, puoi vederlo e ascoltarlo qui

 

 

Ph: Anton Sessa (www.dolomitipic.it) per Pro Loco Vich Vigo di Fassa

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