Lo smacafam...per ancòi e per doman

In Trentino esiste un piatto in grado di far placare anche la fame più smodata: si tratta dello smacafam. Già il nome stesso ci suggerisce il suo significato: questa parola dialettale, infatti, significa letteralmente “schiaccia la fame”, poiché smaca vuol dire “picchia con forza” e fam, “fame”. In effetti, grazie ai suoi ingredienti sostanziosi, ha proprio questa capacità.
Lo smacafam, che probabilmente nasce fra il XIV e il XV secolo in seguito all’affermarsi della lucanica trentina, è tradizionalmente legato al Carnevale: infatti, la ricetta era pensata in occasione del giovedì grasso, quando anche le famiglie più umili si concedevano un piatto nutriente prima di iniziare la Quaresima. Si narra che i giovani delle valli, vestiti da eremiti, iniziassero a mendicare gli ingredienti già il 17 gennaio per le celebrazioni di Sant’Antonio Abate, cantando De Profundis e Miserere. La ricerca proseguiva fino a quando non avevano accumulato una scorta abbondante di grasso e farina per produrre questo alimento semplice da distribuire all’intera comunità durante il Carnevale.
Diventato ormai una pietanza della tradizione culinaria trentina, viene servito come merenda, antipasto o come piatto principale.
Agnese, che per anni è stata presidente della Pro Loco di Sant’Orsola, ci propone la sua ricetta, il cui ingrediente fondamentale è la luganega trentina: “è importante salvaguardare le antiche tradizioni e valorizzare i sapori genuini che il nostro territorio ci offre”.
Provala anche tu...perché, come dice il detto trentino, lo smacafam è bon ancòi e anca doman!
Procedimento:
- In una ciotola, mescolare le uova, il latte, la farina e un pizzico di sale;
- Amalgamare bene fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo;
- Coprire una teglia con carta forno e versare l’impasto, distribuendo sopra di esso delle fettine di lucanica fresca;
- Infornare per 35/40 minuti a 180°C finchè lo smacafam non avrà preso un bel colore dorato.