Dove sbocciano le idee. Parola ai giovani delle Pro Loco

19 aprile 2024

Smettere di fare il volontario? Non ci penso proprio!

 

Per i ragazzi della nostra comunità, la Pro Loco può diventare l’occasione per imparare a relazionarsi con gli altri, a mettersi in gioco in prima persona, a esprimere le proprie idee e moltissime altre cose. E mentre fai il volontario ricevi così tanto, che non smetteresti mai. Parola di Edoardo Agostini, giovane volontario della Pro Loco di Capriana.

 

 

Edoardo Agostini, 24 anni, studente universitario di Studi Internazionali, è il segretario della Pro Loco di Capriana, paese di circa 500 abitanti incastonato tra le valli di Cembra e di Fiemme.

Il suo avvicinamento al mondo del volontariato Pro Loco è stato un processo naturale, dopo che nel 2022 ha collaborato con gli altri volontari alla raccolta fondi a sostegno della popolazione ucraina toccata dalla guerra. Da lì, il suo impegno non è’ mai smesso. Nel 2023 è così entrato nel direttivo diventando segretario dell’associazione.

 

La Pro Loco di Capriana costituisce un gruppo di persone con età ed interessi diversi ed è questa la sua ricchezza. Tante teste e tante idee che ci portano a proporre attività diverse ai nostri “fans” dal teatro, allo sport, alle esperienze eno-gastronomiche…

 

Cosa ti ha spinto a entrare in Pro Loco e con quali aspettative?

 Ho sempre avuto voglia di fare qualcosa per il mio paese, in particolare per i miei coetanei. Nel corso dei decenni Capriana si è pian piano spopolata, quasi spenta e questo mi ha spinto a mettermi in gioco in prima persona, per cercare di invertire questa tendenza. Sono entrato con l’aspettativa di veder diventare la Pro Loco sempre più aperta e più interessata a coinvolgere attivamente la comunità.

 

In che modo queste aspettative hanno influenzato il tuo fare Pro Loco? Concretamente cosa hai messo in campo con il tuo gruppo per costruire una Pro Loco più aperta e attenta ai giovani?

Prima di tutto siamo partiti dall’organizzazione di una tavola rotonda con la popolazione. Sono usciti idee e suggerimenti dai presenti, di cui abbiamo fatto tesoro per costruire il programma futuro dell’associazione. Un esempio?  E' uscita l'idea di trasformare la tradizionale Caoriana Country Fest nella "For de Caoriana", cioè la festa per i giovani.

 

Ed è questo il piccolo stratagemma che abbiamo utilizzato per attirare i giovani: organizzare una festa dedicata espressamente a loro, senza imporre le nostre idee ma ascoltando le loro e coinvolgendoli in prima persona.

Ci siamo confrontati su menù, permessi e budget, lasciando loro tanta autonomia decisionale; si sono cercati gli sponsor per sostenere le spese e gli artisti da far esibire e i ragazzi si sono messi in gioco nella parte operativa…

Questo è stato un bel modo di seminare, perché alcuni di questi giovani ci hanno poi dato una mano per il carnevale e la Magnatonda. In un futuro prossimo ci piacerebbe creare con loro spazi e momenti di incontro in cui fare attività interessanti per loro, due chiacchiere, bere qualcosa o un torneo di giochi da tavolo.

 

 

 

L’essere volontario ti fa mettere in gioco tante competenze e ti fa imparare molto.  Cosa ci racconti della tua esperienza in proposito?

Da subito ho messo in gioco quello che so e so fare, che poi, nel corso della mia attività da volontario sto facendo fruttare sempre di più. Mi riferisco alle competenze di tipo informatico nel cercare di digitalizzare sempre di più la Pro Loco, dall’uso di social, WhatsApp, programmi e moduli elettronici, a quelle di tipo tecnico nella gestione dei fornitori, dei soci e della privacy.

 

C’è poi tutta la sfera delle competenze relazionali, quella per cui sto imparando di più, cominciando dal saper trovare un compromesso con gli altri.  Non è una cosa scontata perché all’interno di un gruppo ognuno ha la sua idea, spesso ho dovuto fare il mediatore costruendo dei punti di incontro tra i membri del direttivo e il gruppo dei giovani. Ho imparato anche a parlare in pubblico.

 

Il lavoro con i gruppi e l’autonomia nel fare le cose senza aspettare che mi vengano calate dall’alto le vedo come capacità importanti anche per la mia futura vita professionale.

 

 

 

 

Se dovessi dare un consiglio personale, cosa diresti di fare ai giovani per il proprio paese?

 

Se possibile non andarsene e iniziare a fare volontariato presto, dai 16 anni in su, muovendosi su un terreno che conoscono bene in tutte le sue dinamiche.  

 

E cosa suggeriresti invece a un volontario della vecchia guardia per avvicinare nuove leve? 

I giovani possono portare entusiasmo e voglia di fare e appassionare anche i loro coetanei, purché ci siano le condizioni perché si possano esprimere. Non si devono imporre loro le cose ma, entro delle linee ragionevoli, lasciare che si gestiscano in autonomia e che possano avere un impatto sul loro piccolo.

E’ quello che abbiamo cercato di fare nella nostra Pro Loco, non imponendo le cose perché si è sempre fatto così. Alcuni dei ragazzi con cui abbiamo collaborato sono diventati soci della Pro Loco, altri ancora che per motivi di studio o di lavoro non abitano più a Capriana, si sentono comunque parte della comunità e quando possono, garantiscono il loro impegno, dando molto, moltissimo.

Chi entra nel mondo del volontariato difficilmente ne esce perché le cose positive superano quelle negative…

 

 

 

 

Quali sono le tue idee per il futuro della Pro Loco?

Una Pro Loco che diventi sempre più accogliente e integrata nel territorio, che faccia conoscere il suo operato anche al di fuori di Capriana. Questo passa attraverso una collaborazione più estesa possibile con le associazioni locali e dei comuni vicini.

 

Un passo in questo senso lo abbiamo fatto nel 2023 con l’organizzazione della Magnatonda, a cui hanno lavorato anche associazioni di Anterivo e dell'iniziativa "Viaggiando a teatro" in sinergia con i gruppi di volontari e l'amministrazione di Castello-Molina di Fiemme.

 

Ci spieghi cosa è per te la collaborazione, in ambito di volontariato Pro Loco? 

Penso che sia non solo chiedere agli altri volontari che ti gestiscano un punto eno-gastronomico o ti diano una mano a montare i gazebo ma è lavorare assieme alla manifestazione partendo dalla pianificazione, alla gestione del budget fino alla vera e propria parte operativa.

Per il nostro carnevale abbiamo fatto così, cominciando dalla creazione di un comitato che comprende tutte le associazioni del paese e condividendo tutte le decisioni e facendo cassa comune per le spese. Altrimenti non sarebbe stato possibile “portare a casa” l’evento.

 

Vorrei tanto che questo spirito venisse traslato su tutte le altre, perché insieme si ha una forza così grande che si riescono a fare cose che da solo non avresti neanche potuto immaginare.

Così la festa non è più quella di una sola associazione ma di un’intera comunità!

 

 

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