La Festa della Patata, un esempio di valorizzazione territoriale

02 ottobre 2019

Di Oriana Bosco, da Centopaesi n°4 | dicembre 2017

Non un semplice evento: ecco come la Festa della Patata, in dieci anni, è riuscita ad incidere in modo concreto sul suo contesto, valorizzando i giovani di una comunità, un prodotto d’eccellenza ed un intero territorio

 

Ha compiuto 10 anni uno degli eventi principali dell’autunno trentino, la Festa della Patata, organizzata dalla Pro Loco Piana del Lomaso in collaborazione con COPAG (Cooperativa Produttori Agricoli Giudicariesi).

La festa della patata si svolge sempre a fine ottobre, non a caso: è questo infatti il momento in cui le patate, dopo essere raccolte e lasciate a riposare per qualche mese, sono pronte per essere mangiate.

Abbiamo deciso di dedicare uno spazio particolare a questa manifestazione perché ha una genesi molto interessante: vedremo infatti come, partendo dallo scopo di valorizzare un prodotto tipico del territorio, si sia riusciti a sviluppare un evento di qualità che negli anni è cresciuto notevolmente.

Siamo nelle Giudicarie esteriori, nel Trentino occidentale, un’area vocata all’agricoltura dove ben 100 ettari di terreno sono dedicati alla coltivazione della patata.

 

La patata che cresce qui (per la maggior parte si tratta del tipo Cicero, ma si producono anche alcune specie a pasta gialla, bianca e a buccia rossa) viene chiamata la Montagnina ed ha delle caratteristiche particolari, che derivano dall’altezza della zona di produzione: i campi si trovano infatti tra i 600 e i 900 mt, il che, insieme ad un metodo di coltivazione scrupoloso, garantisce al frutto una quantità maggioredi vitamina C e una minore concentrazione di glucosio, rendendolo quindi più salutare. 

 

Anche la conservazione e la commercializzazione di questo prodotto è oggetto di attenzioni particolari; infatti, le Montagnine sono stagionali, vengono commercializzate cioè soltanto dall’autunno alla primavera, seguendo il ciclo delle stagioni, e sono conservate al naturale, senza trattamenti chimici anti germoglianti, sfruttando le temperature basse della Valle.

 

 

Per questo un coltivatore lancia l’idea: creare un evento che valorizzi questa produzione, prima di tutto facendola conoscere ai residenti, e poi anche a chi non è del territorio.

 

Il produttore si chiama Bruno Mattei, ed è oggi uno dei soci della Pro Loco Piana del Lomaso, oltre che della cooperativa COPAG, che riunisce i produttori locali.

“Dieci anni fa ci siamo detti: abbiamo la fortuna di avere sul nostro territorio un prodotto di qualità, unico, rappresentativo, perché non valorizzarlo? E così ci siamo inventati una festa, che fin da subito ha visto coinvolti di pari passo sia la Pro Loco che i produttori. Una sinergia che è durata e si è accresciuta negli anni e che si è rivelata l’elemento vincente del nostro evento.”

 

 

 La Pro Loco ha iniziato, quindi, nel 2007, con un primo esperimento: un evento di 2 giorni realizzato a Casa Mattei, lo storico palazzo dove ha sede la Pro Loco. Qui, la Pro   Loco ha allestito un vero e proprio ristorante, arredato con raffinatezza e gusto, dove la protagonista del menù era chiaramente la patata declinata in tutte le portate, dall’antipasto al dolce.

L’evento si svolgeva solo nelle giornate di sabato e domenica, con l’offerta di due cene e ed un pranzo a numero chiuso.

Ben presto, però, gli ottanta posti disponibili nelle sale del palazzo si sono rivelati insufficienti per le crescenti richieste.

Inoltre, nasceva l’esigenza di trovare uno spazio adeguato alle necessità delle famiglie, con servizio più agile ed informale.

 

“Volevamo allargare il nostro target, passando dal solo target di nicchia ad un pubblico più ampio. Il successo delle prime edizioni ci ha dato il coraggio per alzare il tiro: abbiamo deciso quindi di aggiungere alla proposta iniziale una sagra dedicata alla patata, dove poter assaggiare i piatti a base di patata in un clima di festa. In questo modo, abbiamo voluto rendere anche tutta la comunità parte della festa”.

 

Nel 2014,  con il nuovo format, l’evento diventa doppio: le degustazioni a numero chiuso a Casa Mattei e, in contemporanea, la Sagra della Patata nella piazza antistante il palazzo.

Ma la crescita dell’evento non è finita. In occasione della decima edizione la festa ha compiuto un altro passo avanti: le collaborazioni si sono allargate, comprendendo l’associazione Festa dell’Agricoltura (festa che viene fatta a ferragosto), che ha portato la sagra a Dasindo, presso la sede della COPAG, sancendo un legame sempre più stretto con le realtà produttive della zona.

Inoltre, per la prima volta è stato anche possibili visitare il “volt de le patate”, la casa dove vengono conservate le Montagnine.

 

Si è avviata anche una fruttuosa sinergia con l’Azienda per il Turismo Terme di Comano, che si occupa di arricchire la parte di animazione e valorizzazione del territorio: durante la sagra, è infatti possibile visitare chiese e castelli della zona (alcuni chiusi al pubblico) con le guide del posto, scoprendo i tesori nascosti della Piana grazie alla collaborazione con le associazioni locali. Un’iniziativa, questa, che ha riscosso molto interesse ed ha qualificato notevolmente la proposta.

 

Dopo dieci anni di lavoro, insomma, si possono vedere i risultati tangibili che questo evento ha prodotto sul suo territorio: grazie alla Festa della Patata, infatti, non solo un prodotto di eccellenza è stato portato a conoscenza del grande pubblico, ma il territorio stesso è uscito valorizzato in modo concreto in tutte le sue risorse.

 

 

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