Tutti #fuori 2017

20 maggio 2017

 

Un bel risultato e tanti pensieri per il futuro

 

di Ivo Povinelli

 

Il 20 e 21 maggio abbiamo festeggiato la settima edizione di Tutti #fuori, la grande kermesse enogastronomica delle Pro Loco trentine. Ad un mese dall’evento, sbollita l’euforia e riposate le menti,  abbiamo deciso di prenderci un po’ di tempo per iniziare una riflessione sul nostro evento, riflessione  sul nostro evento, riflessione partita dal direttivo

 della Federazione ed aperta poi anche alle Pro Loco: infatti, il 18 luglio tutte le Pro Loco socie sono invitate ad un incontro a Trento in cui confrontarci su alcuni punti caldi della festa. La prima considerazione che emerge da quest’edizione è: Tutti #fuori sembra ancora una sagra di paese, un po’ più grande della media ma ancora di questo tipo. Il luogo in cui viene organizzata, la collocazione degli stand dentro le aie o sotto le volti a botte delle case, tutto fa pensare ancora ad una sagra molto frequentata. Si discosta da questa visione solo il pubblico, che non è composto, come solitamente accade nelle sagre di paese, da cittadini che vivono quell’evento come momento tradizionale e aggregativo “quasi sacro”, e di cui sentono forte il valore perché ci si è legati dalla nascita. A Tutti #fuori manca, fondamentalmente, l’elemento dell’appartenenza o dell’identità di paese: questo perché ognuna delle Pro Loco partecipanti gioca “in trasferta” e quindi non si incontrano in piazza i propri concittadini e non si condividono con loro momenti chiaramente dedicati solo al paese. Questo elemento fa un po’ cadere il concetto di sagra: possiamo dire, piuttosto, sagra negli aspetti quantitativi e materiali ma forse non per come viene vissuta. Allora è utile parlare di chi sono i partecipanti a questa festa: chi sono, ma soprattutto chi vogliamo che siano? Nelle edizioni precedenti alle ultime due, che si sono svolte come sapete a Zambana, non si era discusso in maniera troppo approfondita sul target della festa o per lo meno non si era andati oltre i possibili bacini di provenienza delle persone. Il ragionamento era stato sempre sulla vicinanza di possibili bacini geografici di utenti, quali zone turistiche o con molta popolazione, ma mai si era pensato ad un particolare tipo di utente. Lo scorso anno si è pensato maggiormente ad un evento per famiglie, dove sostanzialmente potessero mangiare sia genitori che bambini con un po’ di animazione destinata a questi ultimi. Quest’anno si è tenuta la stessa linea, tentando anche nella comunicazione di produrre messaggi e caci per questo target. Il direttivo ha cercato di capire se questo target sia o meno quello giusto, sia in termini di numerosità che può garantire sia di tipologia di domanda enogastronomica. Nel desiderio di far crescere i numeri di Tutti #fuori nasce un po’ il dubbio sul fatto che le famiglie con bambini possano soddisfare le esigenze numeriche di questo evento e sorge la possibilità di pensare ad altre tipologie di utenti più interessati alla proposta culinaria. In riferimento al tema della qualità della ristorazione 

si deve sottolineare che le Pro Loco hanno risposto molto bene alla richiesta di preparare piatti di qualità e possiamo dire che forse non si era mai raggiunto prima un tale livello; ora bisogna capire a chi interessa questo tipo di proposta qualificata e se essa può diventare un motivo di attrazione per altre persone. In ne, ma non per importanza, viene il ragionamento sul perché si decide di organizzare un simile evento. Per quanto riguarda la Pro Loco ospitante, si deve rilevare che la motivazione principale per organizzare Tutti #fuori è sempre stata la voglia di valorizzare il proprio territorio, elemento che non è mai mancato nelle Pro Loco e che non mancherà mai. Anche le amministrazioni comunali si sono sempre mostrate a fianco delle Pro Loco che decidevano di volta in volta di ospitare l’evento, perché l’idea è di apertura al resto del mondo e questo contiene in sé una grande attrattiva. Oltre all’aspetto “esterno” di valorizzazione, per la Pro Loco ospitante c’è anche la voglia di fare per un ne settimana qualcosa di diverso rispetto al proprio ambiente e di farlo insieme alle altre Pro Loco; non va dimenticata la possibilità di auto finanziarsi, anche se questo succede solo in alcuni casi e per molti la questione si risolve positivamente nel pareggio dei conti. Per quanto riguarda la Federazione, qui si gioca sempre una partita tra il favorire l’incontro delle Pro Loco e il riuscire a mostrare il meglio che queste sanno fare, ma la questione rimane ancora sotto la lente della valutazione perché esagerare nell’uno o nell’altro senso può avere e etti problematici sull’immagine complessiva della festa: da un lato il problema di avere comportamenti eccessivamente spontanei o fuori contesto e dall’altro la necessità di non trasformare il volontariato in qualche cosa di eccessivamente rigido. La riflessione è quindi ancora aperta, i suoi esiti si vedranno solo il prossimo anno, ovunque questi avvengano.

a

Estratto di Centopaesi 2017 n°2

categorie di questo articolo:

- storie della federazione