Partecipare per crescere insieme

29 novembre 2023

La partecipazione è il motore del mondo Pro Loco.

Partecipazione nella nostra comunità, ma anche tra le Pro Loco e la Federazione. E per la Federazione, la partecipazione è sinonimo di crescita.

 

di Ivo Povinelli

 

Bisogna investire tanto per far crescere qualcuno: tempo, denaro, attenzione, cura, pazienza… e non sempre si sa come andranno le cose perché è un mestiere difficile, nessuno ha la sfera di cristallo e nessuno è programmabile in questo senso.

Inoltre, conta tanto anche l’ambiente in cui si cresce, ambiente che può fornire occasioni di sviluppo ma anche condizioni avverse.

La combinazione di tutti questi elementi può dare molti esiti e per chi si è dato il compito di aiutare le Pro Loco a crescere è importante tenere conto del maggior numero di elementi possibile.

 

Il gruppo di lavoro di Villa Lagarina

 

C’è un elemento chiave sul quale Federazione ha deciso di investire nella realizzazione delle sue politiche nei confronti delle proprie associate. Potremmo identificarlo con il termine “partecipazione” ma è necessario spiegare bene di cosa si tratta perché oggi questa è una parola inflazionata.

Nella sua interpretazione abbastanza superficiale di solito la partecipazione è intesa come l’espressione di consenso o meno su qualche scelta: i cittadini vengono chiamati a dire sì o no ad una cosa. Oppure i cittadini o chi per essi vengono chiamati a costruire azioni che permettano di raggiungere un obiettivo già fissato da altri.

In altre forme, la partecipazione riguarda la definizione degli obiettivi mentre la realizzazione delle attività per raggiungerli può essere delegata o meno. Da ultimo la partecipazione come voto delega alcune persone sia alla definizione degli obiettivi che delle azioni conseguenti. 

La Federazione Pro Loco non intende la partecipazione in nessuno di questi modi, o meglio, forse li prevede un po’ tutti ma in tutti quelli sopra descritti manca un elemento: la crescita. 

 

Il gruppo di lavoro di Pergine Valsugana

 

Si passa dalla capacitazione dei volontari alla realizzazione di servizi utili per le Pro Loco per arrivare a sostenere il movimento nel suo complesso, in una circolarità che poi ritorna al singolo sotto forma di possibilità di identificazione in qualcosa di riconoscibile e significativo per la vita di un territorio. 

 

Gli stati generali dello scorso 25 novembre sono stati un momento in cui le Pro Loco erano chiamate a partecipare portando la propria esperienza, a scambiarla con altri e ad intessere una riflessione appassionata su cosa vuol dire fare Pro Loco.

 

Si tratta di un momenti privilegiati di crescita a cui nemmeno la scuola ci ha abituati in termini di metodo. Non c’è una gerarchia in cui il docente insegna e l’allievo ascolta, c’è uno scambio in cui l’esperienza e la passione generano un confronto tra le infinite modalità del fare Pro Loco.

 

Da questo confronto nasce poi la possibilità di ripensare alla propria situazione e alle sue possibilità di maturazione. Non crescono solo le persone o la singola Pro Loco di cui fanno parte, in questo modo si costruisce e si rinnova lo spirito di un movimento che, di paese in paese, trasforma gli spazi di vita e dà forma alla cultura del fare Pro Loco.

 

 

Il gruppo di lavoro di Tione

 

Non pensiamo che tutto questo avvenga al di fuori di una componente di potere e responsabilità: queste vanno però collocate correttamente.

Il potere di Federazione è di utilizzare le sue risorse per dare alle Pro Loco uno spazio di crescita con la responsabilità di impiegarle in maniera efficace.

Il potere delle Pro Loco è quello di proporre la propria presenza per tenere vivo un movimento e la loro responsabilità è quella di impegnarsi per migliorare quello che non va: se questa cosa si fa poi con l’allegria e la spontaneità del fare Pro Loco diventa tutto estremamente piacevole.

 

 


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