La Pro Loco che piace a noi ragazzi? Quella che esprime ciò che siamo

09 novembre 2023

La Pro Loco che piace a noi ragazzi? Quella che esprime ciò che siamo

 

 

Pieni di iniziativa, di voglia di sperimentare, di mettersi alla prova. I giovani portano energie nuove nelle Pro Loco, ma, ci dite in tanti, non è facile avvicinarli al mondo del volontariato. Abbiamo allora deciso di fare due chiacchiere con la Pro Loco più giovane che c’è, quella di Villa Lagarina, il cui vicepresidente ha 22 anni.

 

 

E’ il 25 settembre 2020 quando un gruppo di ragazzi di Villa Lagarina decide di prendere il testimone dal Comitato Iniziative 15 agosto e di dare vita alla Pro Loco di Villa Lagarina, conquistando da subito un primato: essere il direttivo più giovane del Trentino.

Il volontariato ce l’hanno nel sangue, visto che fin da piccoli hanno collaborato con il Comitato  all’organizzazione della Festa dell’Assunta, amatissima manifestazione dell’estate locale.

Ma un conto è fare manovalanza, un altro è prendersi la responsabilità dell’evento più atteso del proprio paese.

 

 

Che cosa spinge dei giovanissimi a investire tanto in un progetto come la Pro Loco? Che cosa ci si porta a casa da tanta fatica?

Giulio Martinelli, vicepresidente della Pro Loco, non ha dubbi: quello che si riceve è molto più di quello che si dà.

 

 

Siete una Pro Loco nuova, che ha dovuto inventarsi e trovare il suo modo di lavorare. Da dove siete partiti?

 

“Il punto di partenza è stato la Festa dell’Assunta, manifestazione che sentiamo moltissimo, è la nostra Festa, con la F maiuscola. Abbiamo iniziato a lavorarci “per tentativi”, sperimentando varie soluzioni organizzative. Ora siamo arrivati a un buon compromesso, in cui ognuno di noi ha il suo ruolo ben definito.

C’è chi ha in carico la parte commerciale, con il contatto e la gestione degli sponsor, una seconda persona segue la “questione” SIAE e le autorizzazioni alla questura mentre io mi occupo della contabilità. La comunicazione sui canali social e i contatti con la stampa sono in capo ad altri volontari, come l’intrattenimento per i più piccoli durante le feste, dalla baby dance al trucca-bimbi.

Ci sentiamo un tutt’uno ma se ciascuno di noi ha ben in testa quali siano i suoi compiti si lavora decisamente meglio”.

 

   

 

 

Avete una suddivisione dei compiti “aziendale”! Per quanto riguarda il lavoro di tutti i giorni come vi siete organizzati?

 

"La tecnologia ci dà una mano a lavorare meglio, perché utilizziamo strumenti agili che ci facilitano la vita.

Gestiamo la documentazione in modo “smart e digital”. Per tenere in ordine i contatti utilizziamo un foglio excel, per gestire la partita IVA e le fatture ci serviamo di un software apposito, abbiamo creato mail distinte per l’attività generica della Pro Loco e per la parte commerciale. 

Ma è in particolare una l’innovazione di cui andiamo più fieri. Siamo riusciti ad installare un sistema di pagamento automatico, che abbiamo testato durante la Festa dell’Assunta. Le persone non devono più fare lunghe file per ordinare, ma possono prendere le ordinazioni al tavolo e pagare direttamente ai camerieri quanto dovuto.

 

Anche la comunicazione con i nostri “follower” è digital e social, grazie a Facebook, Instagram e alle mail.

Lo stesso facciamo per i nostri contatti interni. Secondo un’abitudine acquisita durante il periodo del Covid facciamo spesso le riunioni online, così riusciamo ad “incontrarci” anche se siamo fuori paese.

Trovarsi nel mondo virtuale è comodo però ci piace vederci regolarmente anche in presenza, sia per fare direttivo che per discutere dei dettagli dell’ultimo minuto. Non sono riunioni formali ma veri e propri momenti conviviali, con una pizza, un aperitivo, due chiacchiere.”

 

 

Il segno distintivo della vostra Pro Loco è quello di avere il direttivo più giovane di tutto il Trentino. Avete qualche segreto per mantenere alto l’affiatamento tra di voi e con i vostri volontari?

 

“Ci sentiamo un gruppo di amici, che ha piacere di ritrovarsi spesso senza tante formalità, per fare direttivo ma anche per quattro chiacchiere e una pizza.

Quest’anno abbiamo introdotto una novità per creare ancora più unità tra di noi e gli ottanta volontari che ci danno una mano durante la Festa dell’Assunta.  Un campeggio di due giorni in montagna, a cui hanno aderito una ventina di partecipanti tra i 14 e i 30 anni. All’inizio alcuni dei ragazzi più piccoli erano piuttosto scettici, invece alla fine dell’esperienza avrebbero voluto rimanere molto di più!

 Lo stare insieme in modo rilassato, le camminate all’aria aperta, i turni per cucinare e lavare i piatti hanno rafforzato il legame tra di noi. Un’idea di successo, che riproporremo anche in versione invernale.”

 

 

 

 

Come sono i rapporti con i volontari più adulti?

 

Il rapporto con i volontari più adulti è improntato alla collaborazione: ci danno volentieri una mano in cucina, nell’allestimento del tendone e nei vari preparativi. Ci fa davvero piacere quando prendono parte alle nostre proposte, come le escursioni del campeggio, che erano aperte a tutti. Abbiamo fondato questa Pro Loco ricevendo in eredità una festa molto amata, la sagra dell’Assunta, che per noi rappresenta un vero e proprio laboratorio, una palestra in cui mettere in pratica le nostre idee e dare vita a una festa che ci rappresenti al 100%."

 

 

Questi tre anni trascorsi come presidente della Pro Loco sono stati sicuramente una bella sfida per te. Cosa ti hanno portato di nuovo?

 

“Essere presidente vuol dire fare esperienza del senso di responsabilità, della capacità di autogestirsi e di collaborare con gli altri. Sperimentare nuovi modi di organizzare e gestire il team mi ha aiutato moltissimo nel mio lavoro.

Questo è un pensiero condiviso da tutti i consiglieri, sia da chi lavora che da chi studia, perché è utile imparare a portare a termine in modo corretto le varie incombenze ed essere puntuali nel rispettare le scadenze. Far parte di una Pro Loco è una palestra che ti permette di acquisire competenze che puoi mettere a frutto a livello professionale e nella vita privata”.

 

 

Tre parole chiave per riassumere la vostra ricetta per fare Pro Loco?

 

"Sicuramente organizzazione, tecnologia e innovazione.

Dico innovazione perché siamo sempre pronti ad aprirci al nuovo e sperimentare. La nostra idea di Pro Loco è una realtà che cresce e si modifica con i tempi.

Nel mondo di oggi, ad esempio, la comunicazione è importantissima per raccontare chi siamo e cosa facciamo, e quindi quest’anno lanceremo un corso di comunicazione per tutti i nostri compaesani.

Ma ci siamo resi anche conto che oggi la comunità è sempre più fatta di persone di etnie diverse. Quest’anno tra i nostri volontari c’erano una ragazza ucraina e un ragazzo francese con cui abbiamo interagito solo in inglese. Per questo abbiamo deciso di organizzare un corso di inglese, che permetta a tutti gli interessati di portarsi a casa un’infarinatura minima della lingua, in modo da non sentirsi esclusi in nessuna occasione di confronto con chi non parla italiano”.

 

  

 

 

La collaborazione con le altre realtà locali è importante per una Pro Loco. Come è il vostro rapporto con le associazioni del paese?

 

“Il rapporto con le altre associazioni e con i privati di Villa Lagarina è fondamentale per noi. Abbiamo creato una rete di collaborazioni basate sullo scambio reciproco e sulle soluzioni creative.

Non possediamo un magazzino nostro, ma abbiamo risolto il problema grazie a un accordo con l’ente gestore della scuola materna, che ci concede in uso alcuni spazi. In cambio noi prestiamo il nostro tempo per la cura e la manutenzione delle aree esterne dell’asilo.

Anche il comitato parrocchiale ci è venuto incontro, mettendoci a disposizione una sala dove incontrarci per i direttivi.

 

La sinergia con le altre associazioni locali si attiva anche nelle feste vere e proprie. Siamo una Pro Loco nata da pochi anni e quindi non siamo ancora proprietari di tutti gli strumenti che servono per fare una festa, come le piastre e la friggitrice, che gli Alpini ci prestano sempre molto volentieri.

Siamo orgogliosi del rapporto di collaborazione che siamo riusciti a costruire in questi anni, che ci fa lavorare sempre più e sempre meglio per la nostra comunità.”

 

 

Nelle parole di Giulio si capisce con chiarezza quella che può essere una via per far sì che le Pro Loco diventino luoghi interessanti di crescita (e di divertimento), anche per i ragazzi.

 

 

"Crediamo moltissimo in quello che facciamo. Noi per esempio, siamo partiti dalla nostra Festa dell’Assunta e ogni anno abbiamo le abbiamo apportato qualche modifica fino a farla diventare come piace a noi: con la musica dal vivo, i dj set, la ginnastica al parco e tutta la tecnologia possibile, che ci semplifica davvero le cose.

Vogliamo avere il nostro spazio, prendere le decisioni in autonomia, metterci alla prova e sbagliare se necessario.

 

 

La Pro Loco è lo spazio in cui possiamo esprimere noi stessi.

Lasciateci provare, noi ce la stiamo mettendo tutta per fare qualcosa di veramente bello per la nostra comunità!”

 

 

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