Quarant'anni di cambiamenti per arrivare fino a qui

13 gennaio 2023

Quale è stato il percorso che ha portato le Pro Loco a diventare quello che sono oggi?

Lo scopriamo facendo un piccolo viaggio nel tempo, dal 1983 ad oggi, ripercorrendo alcuni momenti della nostra storia


Siamo negli anni Settanta. In Trentino esistono già diverse Pro Loco, che si dedicano sopratutto ad organizzare piccole manifestazioni sui territori e ad accogliere i primi turisti, e a realizzare nuove piccole strutture per l’accoglienza. Ci si sta preparando per quello che sarà il boom dei decenni successivi, tra il turismo invernale delle piste da sci in continua crescita e quello estivo dei laghi.

Nel 1981 qualcosa inizia a cambiare. I presidenti dei Consorzi del Trentino, dalla Valle dei Laghi alle Giudicarie, dalla Rendena alla Valle di Ledro e su fino al Tesino, si riuniscono, lanciano proposte: si sente il bisogno di un soggetto ancora più grande dei singoli consorzi, che abbia più forza e renda più agevole la proposta di servizi.  Si discute e tanto, e nel 1983 i giochi sono fatti. Il bisogno di avere un ente di coordinamento e di rappresentanza dei Consorzi sparsi sul territorio trentino dà i suoi frutti: nasce la nostra Federazione.
Il nuovo ente viene definitivamente formalizzato, nero su bianco, come Federazione dei
Consorzi di associazioni di Pro Loco, con la Legge Provinciale n. 21 del 4 agosto 1986.
Legge fondamentale per il sistema turistico provinciale, che istituisce l’Azienda per la
promozione turistica del Trentino e le Aziende di promozione turistica locale.


E le Pro Loco in tutto ciò?
Acquisiscono con la nuova legge la ‘palma’ di veri enti di promozione turistica, possono
“fare gruppo” e diventare parte di Consorzi, cioè associazioni sovracomunali con gli stessi
compiti delle Aziende per il turismo, ma con un vincolo: lo possono fare nei soli territori a
sviluppo turistico potenziale.
In altre parole? Le zone da migliaia di presenze annue sono bottino esclusivo delle
Aziende di promozione turistica.

 

2002: promozione turistica sì o no?

Passano 20 anni. Una nuova legge provinciale, la n. 8 dell’11 giugno 2002, cambia ancora
una volta le carte in tavola.
Le Aziende per il turismo locale vengono privatizzate e i loro territori di incidenza vengono
estesi a tutto il Trentino, non solo a quelli turistici, tanto che vanno ad assorbire anche
alcuni Consorzi di Pro Loco.
Le Pro Loco continuano a fare abbellimento, accoglienza e animazione ma svolgono
sempre meno attività di promozione turistica. E' necessario un cambiamento e una nuova visione del proprio progetto. Si inizia a lavorare ad un modo nuovo per far stare le Pro Loco nel turismo.

 

2017-2020: grandi novità in arrivo!

Le Pro Loco pian piano perdono qualunque competenza e risorsa da usare nella
promozione turistica; il 31 dicembre 2020 smettono anche di esistere i Consorzi, non più finanziati dall'ente pubblico. La Federazione aveva già iniziato il suo lavoro per dare un nuovo ruolo delle Pro Loco nello scacchiere turistico provinciale, e nel 20217 questo si definisce chiaramente. Infatti,
a partire proprio dal 2017, avanza a grandi passi la riforma del Terzo Settore. Tra
le pieghe della riforma fa capolino ‘un’identità’ diversa per le nostre Pro Loco: sono sempre più considerate associazioni di promozione sociale che operano nell’interesse della comunità, favorendo momenti di aggregazione e socialità. L'attenzione all'aspetto turistico diventa appannaggio di un nuovo modo di prendersi cura del proprio territorio: le Pro Loco iniziano a definirsi come soggetti che si occupano di turismo, salvaguardando però in primo luogo il benessere delle comunità e dell'ambiente.

 

2020-2022: un grosso cambiamento, evidenziato dalla pandemia

 Pensavamo di essere tranquilli e invece, tac! Arriva la pandemia a scompigliare
progetti e aspettative.
Questo periodo di crisi, dopo lo smarrimento iniziale, non ha fatto sprofondare le nostre
Pro Loco, anzi, si sono reinventate: la pandemia ha fatto emergere con grande evidenza il contributo fondamentale delle  Pro Loco al benessere dei propri paesi e delle proprie comunità.

E' l'inizio di una nuova consapevolezza: quella di avere un ruolo sociale oltre che turistico. E così, tra chi ha portato la spesa a chi non poteva uscire di casa, chi ha accompagnato gli anziani
soli a fare i tamponi, chi ha organizzati eventi on line per tenere unita la comunità, si è fatto strada un nuovo modo di fare Pro Loco. Concorsi di disegno e di fotografie fatte dal balcone di casa, gare di solidarietà con la creazione di lavoretti a maglia o all’uncinetto, consegna a domicilio di
piccoli doni a bimbi e anziani… sono tutte varianti di uno stesso, inconsapevole, valore comune: la cura per la propria comunità.
E così siamo arrivati all'oggi, quando le Pro Loco hanno definito con sempre maggiore chiarezza il loro modo di stare nel turismo e nelle proprie comunità: attraverso una sinergia tra nuove energie dei giovani e la forza della tradizione, facendosi intepreti di uno sviluppo turistico fatto non solo di strutture fisiche ma sempre più di aspetti culturali, che mettono al centro la persona e i suoi bisogni, il territorio e le sue esigenze.

E' stata una strada lunga per arrivare fino a qui!

 

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