Il Sentiero dell’Immaginario di Luserna, dove streghe e folletti parlano il cimbro

22 novembre 2022

Il Sentiero dell’Immaginario di Luserna, dove streghe e folletti parlano il cimbro

 

C’è un posto in Trentino dove le parole antiche ed evocative delle leggende prendono vita tra boschi e cavità rocciose, tra ruscelli e sentieri di montagna. Questo posto è Luserna, piccola isola linguistica cimbra incastonata in una delle propaggini più meridionali della Provincia di Trento, al confine con il Veneto.

La lingua cimbra è la più antica forma di tedesco oggi parlata, nata tra masi e boschi, tra coloro che, a colpi di accetta e zappa, nei secoli lontani del medioevo dissodarono le difficili terre dell’altopiano.

 

 

 

Chi a Luserna percorre il Sentiero Cimbro dell’Immaginario - Nå in tritt von Sambinélo, percorso di oltre 6 km che si snoda tra boschi e prati a est del paese, può fare esperienza concreta delle parole suggestive, quasi magiche del cimbro.

Il tracciato è costellato di opere d’arte in legno e pannelli descrittivi trilingui in italiano, tedesco e cimbro, che accompagnano i visitatori alla scoperta del ricchissimo immaginario cimbro, popolato di folletti dispettosi, streghe solitarie e altre creature fantastiche, come Frau Pertéga, Tüsele Marüsele e il Sambinélo.

 

 

Se il Sambinélo è un “semplice” folletto dei boschi vestito di rosso, dispettoso e bugiardo, Frau Pértega rappresenta la presenza più caratteristica nel “pantheon” delle figure mitologiche cimbre. Secondo la credenza popolare la vecchietta vive in una grotta sotto Luserna, dove custodisce in ammollo in grandi tini i bambini non ancora nati. Pértega, dietro lauto compenso, consegna i bimbi alle levatrici mandate dalle coppie di genitori desiderose di avere un figlio.

 La piccola Tüsele Marüsele è invece una bambina dall’astuzia formidabile, in grado di gabbare la cattivissima Liabe Nona, che teneva la piccola prigioniera nei boschi.

I miti della tradizione culturale cimbra raccontano di credenze e paure ancestrali esorcizzate nelle lunghe sere trascorse a fare filò nella stalla o davanti al focolare e ora riproposte in chiave attuale a chi si avventurerà lungo il questo percorso.

 

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