Un gemellaggio fuori dall'ordinario tra Grecia e Italia

25 gennaio 2020

Una storia di amore per il territorio che supera i confini nazionali, portandoci dall’Isola d Rodi fino a Molina di Fiemme

 

Il 5 ottobre 2019 a Campochiaro, oggi Eleonuza, sull’isola di Rodi è stato sancito un gemellaggio fuori dal comune, quello che lega la Pro Loco di Castello-Molina di Fiemme a quella di Elousa/Dymillà (il racconto completo su Centopaesi).

Non è stato facile portare a termine le lunghe trattative fra le due Pro Loco, legate dal quasi cento anni di storia. Per riscoprire cosa leghi due località così lontane bisogna tornare agli anni Trenta quando l’isola di Rodi faceva parte del possedimenti italiani nell’Egeo.

 

Il villaggio di Campochiaro venne costruito per ospitare i boscaioli della Val di Fiemme, Sudtirolo e valli ladine. La nuova manodopera si diede subito da fare contribuendo alla costruzione del paese, tanto ospitale da convincere i boscaioli ad emigrare con le rispettive famiglie. La vicenda completa ci è stata narrata in maniera molto esaustiva da Maria Grosselli (vedi sotto).

La favola di Campochiaro durò dal 1937 al 1947, quando il termine della guerra sottrasse l’isola di Rodi all’Italia, spingendo gli italiani sul posto a tornare in patria. Nel 2017 il ricordo di questi pionieri è ancora vivo tanto da spingere le Pro Loco a suggellare nuovi patti di amicizia che hanno portato al gemellaggio avvenuto in ottobre.

 

Dopo quasi cento anni di separazione le due comunità sorelle si sono finalmente riunite. Quale modo migliore di celebrare questo legame se non una festa? Grazie alla generosità delle donne greche e italiane coloro che hanno reso possibile questo singolare gemellaggio hanno potuto gustare specialità tipiche dei due paesi. In un’unione di tradizioni e folklore le Pro Loco coinvolte hanno mostrato il vero valore di un legame al territorio che supera le barriere degli Stati, le divisioni e perfino il passare del tempo!

 

 

 

La storia di Campochiaro

Nel 1935 il governatore italiano Mario Lago creò a Rodi per le famiglie fiemmesi un nuovo villaggio che fu chiamato Campochiaro. Li raggiunsero altri valligiani e pochi altri trentini. Avrebbero dovuto, con minoranze altoatesine e friulane, occuparsi della coltivazione delle locali foreste. L’avvento della Grande Guerra spinse il governo a rivedere l’insediamento in chiave strategica. Con l’inizio della guerra l’isola di Rodi venne bersagliata dalla marina e l’aviazione inglese. Molti dei trentini scelsero di rientrare in patria e i rimanenti li seguirono dopo il 1943 e nel 1947. Campochiaro, ora abitata da famiglie greche, cambiò nome e divenne Eleoussa. A partire dagli anni ‘80 nacque in Val di Fiemme un flusso di turismo verso Rodi, fatto di ex emigrati e di loro figli e nipoti che, nei decenni, avevano trasformato in un “mito” le vicende di quella emigrazione. (Renzo Maria Grosselli, Gli uomini del legno sull’isola delle rose. La vicenda storica del villaggio italiano di Campochiaro a Rodi 1935-1947, Crucu&Genovese Ass., 2012, Trento)

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