Un trait d'union tra generazioni

30 aprile 2025

A Cadine, in tre anni di attività la Pro Loco è riuscita a dare nuova linfa all'eredità del passato senza stravolgerla. Diventando un esempio virtuoso del tanto agognato scambio intergenerazionale. 

 

Ogni Pro Loco, si sa, è Pro Loco a modo suo. Prendiamo Cadine. Nel piccolo sobborgo di Trento, il grande bagaglio di esperienze di uno storico comitato è stato raccolto da un intraprendente gruppo di "giovani trentenni" capitanati dal presidente Mauro Bressan.

Obiettivo: portare energie nuove, idee nuove, pubblici nuovi. 

 

Presidente, oggi ,a tre anni di distanza, obiettivo raggiunto?

Posso dire di sì. Abbiamo creato un gruppo coeso, dove le diverse risorse, giovani e meno giovani, si completano a vicenda.

 

Ci racconti come è iniziata la vostra storia?

Due anni fa, quando il comitato iniziative vacillava, ci siamo proposti per portare avanti le cose e provare a rinnovarle un pò.  Abbiamo iniziato a lavorare fianco a fianco con i nostri ruoli ben precisi: la parte storica, costituita da consiglieri con grande esperienza e conoscenze, e noi giovani, che oggi siamo in 3 su 11 membri del direttivo, con progetti e idee nuove. Fin da subito la formula si è rivelata vincente. Abbiamo mantenuto gli appuntamenti classici che la comunità si aspettava, ma gli abbiamo dato un tocco diverso. In particolare, quello che si siamo proposti di fare è di allargare la nostra offerta, finora rivolta solo ai paesani. Facciamo cose belle, perchè non proporle anche a chi non abita qui? E infatti, il pubblico ha risposto bene, con sempre più facce nuove che si aggiungono e arricchiscono la nostra comunità. 

 

E per quanto riguarda il coinvolgimento della comunità, come avete lavorato?

Una delle cose a cui teniamo di più è coinvolgere i ragazzi tra i 20 e i 30 anni, una fascia di età finora esclusa dalla vita del paese, vista la vicinanza con la città di Trento che attira molto di più i giovani. Il nostro obiettivo era farli rientrare nella comunità. Per farlo, abbiamo attivato iniziative che potessero interessarli e li abbiamo coinvolti direttamente nell'organizzazione. Il banco di prova in questo senso è stata la gara podistica "Giro del Sorasass". Lo scorso anno la abbiamo data in mano a loro, creando una sottosezione interamente gestita dai ragazzi. Il risultato è stato ottimo. Ora inizieremo quindi a coinvolgerli anche su altri progetti.

 

In questi due anni, che tipo di identità di vi siete creati come Pro Loco? Quali sono gli aspetti che vi identificano?

Siamo diventati un aggregatore di idee ed un punto di riferimento per tutta la comunità.  Vedo che in ogni tema che riguarda il paese, oggi la Pro Loco viene interpellata e le viene riconosciuto un ruolo di interlocutore tra comunità e politica. 

 

Il momento più bello di questi due anni? 
Ogni ultimo evento, che va sempre meglio del precedente . 

 

Un sogno nel cassetto 
Portare un evento al Forte del Bus de Vela, una fortificazione austroungarica al momento scarsamente utilizzata, che si presterebbe ad una grande varietà di eventi, dalla musica alla storia, allo spettacolo. 

 

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