Servizio Civile nelle Pro Loco: qualche riflessione

16 luglio 2020

A 4 anni dall’inizio dei progetti nelle Pro Loco trentine, possiamo fare un bilancio dell’apporto che il Servizio Civile ha dato alle nostre associazioni

DATI
13 progetti avviati
57 ragazzi
15 Pro Loco
5 Consorzi Pro Loco
3 sedi della Federazione

 

Il servizio civile nel mondo delle Pro Loco del Trentino compie a settembre 4 anni. Sono stati anni impegnativi e continuano ad esserlo perché il numero di ragazzi contemporaneamente in servizio ha raggiunto quantitativi importanti. Questa attività richiede molte energie alla struttura della Federazione che deve gestire tutte le procedure che vanno dall’ideazione alla corretta gestione dei progetti. Ad oggi la Federazione impiega una collaboratrice praticamente a tempo pieno per seguire l’andamento dei progetti, nello specifico si tratta di Daniela Chesi, che nel suo intenso “peregrinare” tra le oltre 20 sedi di attuazione dei progetti sparse per tutto il Trentino, esercita un ruolo in parte amministrativo nei confronti dell’ufficio del Servizio Civile della Provincia Autonoma di Trento e in parte consulenziale nei confronti dei soci della Federazione, Pro Loco e Consorzi Pro Loco che decidono di attivare i progetti. Nell’esercizio di questa attività le Pro Loco vengono supportate sia nella gestione tecnica delle procedure che nella conduzione dei ragazzi e della loro esperienza formativa di apprendimento. Oltre a Daniela Chesi nell’attività è attualmente impegnato anche il direttore per quanto concerne la progettazione e i rapporti con la consulta del servizio civile.

Fino alle modifiche introdotte nel 2014 nella gestione del Servizio Civile provinciale le Pro Loco del Trentino non avevano potuto beneficiare di questa risorsa, vuoi perché l’attività delle Pro Loco non era considerata particolarmente affine a quelle di interesse generale, vuoi perché a causa delle poche sedi accreditate non si poteva accedere a progetti di Servizio Civile Nazionale proposti da UNPLI. Nel 2014, I numeri delle Pro Loco e dei ragazzi in Servizio sono ogni anno in crescita: un’opportunità da cogliere grazie anche ad una modifica delle condizioni di accesso al servizio civile provinciale, la Federazione ha visto approvato il suo primo progetto e da allora è cresciuto il numero di Pro Loco e di Consorzi che hanno voluto aderire e il numero di ragazzi impegnati. Il Servizio Civile è diventato quasi una costante dove ci sono uffici che hanno una struttura con del personale mentre a fasi alterne viene attivato dalle singole Pro Loco solo in determinate occasioni o in corrispondenza di qualche evento molto importante. Ci sono poi i progetti per i ragazzi che si svolgono in Federazione, che fino ad oggi erano assimilati ai progetti portati avanti dalle Pro Loco ma che dalla prossima scadenza saranno differenziati perché svilupperanno tematiche diverse.

I ragazzi del servizio civile 2019 della Federazione e delle Pro Loco Trentine

                                          I ragazzi del servizio civile 2019 della Federazione e delle Pro Loco Trentine


Forse vale la pena specificare che le organizzazioni che beneficiano del servizio civile devono approcciarsi a questa possibilità in maniera complessa, poco intuitiva e per nulla immediata: insomma è necessario pensarci bene. I ragazzi che scelgono di fare il servizio civile devono avere la possibilità di sperimentarsi ma per offrire loro questo è necessario seguirli e preparare le condizioni in cui possano essere operativi. Chi vuole ospitare un ragazzo o una ragazza in servizio civile dovrà gestire una persona dentro la propria organizzazione e questo richiede energie. Bisogna considerare che i ragazzi hanno caratteristiche molto diverse tra loro, differenti gradi di autonomia ed aspettative molto eterogenee, e questo incide molto sulla quantità di tempo che bisognerà dedicare.
 

Il profilo più interessante per un servizio civile è sicuramente dato da chi vuole esplorare l’universo delle Pro Loco e del turismo con una minima inclinazione o desiderio di lavorare in questo settore dell’economia. Questi profili sono desiderosi di fare un’esperienza significativa e sono disposti ad impegnarsi in un progetto che dia loro la sensazione di imparare qualche cosa. I profili meno adatti sono invece quelli di ragazzi che investono in un servizio civile come sostituto temporaneo di un’occupazione, qualunque essa sia. Non sapendo bene quali sono i loro obiettivi professionali per questi ragazzi diventa difficile esternare le proprie qualità perché il servizio civile da un lato permette una grande flessibilità e sperimentazione dall’altro può creare ancora più confusione nelle prospettive di chi è già disorientato rispetto al lavoro che desidera fare. A ben vedere sono proprio questi ultimi ragazzi che potrebbero beneficiare maggiormente di un anno di “orientamento” tuttavia bisogna fare i conti con il fatto che le nostre organizzazioni non si occupano di questo e non possono prendersi in carico in maniera esplicita di questa questione.
 

Il servizio civile rappresenta una grande opportunità per il nostro mondo perché oltre a mettere a disposizione risorse umane professionalmente fresche e con alto potenziale di innovazione permette anche di far conoscere il mondo del volontariato e del turismo a cerchie di persone che non vi si erano mai interessate. I ragazzi che prestano servizio civile vedono che c’è un mondo in cui i volontari lavorano con passione per il proprio territorio e che questo permette loro di imparare una modalità di partecipazione molto praticata ma spesso invisibile.

Ancora non siamo riusciti a gestire una variabile critica dei progetti di servizio civile e si tratta della possibilità per loro di interrompere l’esperienza in qualunque momento, vuoi perché trovano lavoro, vuoi perché partono per qualche esperienza formativa o chissà quale altra questione. Per le organizzazioni che li ospitano questo costituisce un elevato fattore di instabilità, non facile da gestire; è sicuramente importante puntare sulla qualità dell’esperienza perché i ragazzi vogliano rimanere per l’intero corso del progetto e tuttavia l’apprendimento comporta sempre qualche situazione di fatica o di difficoltà dal quale non è sempre utile fuggire al primo disagio: stare nelle organizzazioni a volte è anche una questione di pazienza o di non arrendersi alla prima difficoltà. A questo proposito possiamo lavorare accompagnando meglio chi deve seguire direttamente i ragazzi: il mondo delle Pro Loco non ha il focus sul monitoraggio delle persone in apprendimento e questo ci spinge a fornire qualche strumento in più agli operatori locali di progetto per svolgere il proprio ruolo con maggiore efficacia, benchè l’ufficio per il servizio civile della Provincia autonoma di Trento metta a disposizione molti strumenti. La discussione su questo punto rimane comunque sempre aperta perchè la capacità dei singoli di fare tesoro delle esperienze è una dimensione che può essere sostenuta ma questa comporta allo stesso tempo una certa specializzazione in materia di supporto alle persone. 

 

 

                             Alessio Pisoni, Sabrina Raus e Anna Berloffa in servizio civile alla Federazione Trentina Pro Loco

 

                                                   Sara Dorigoni in Servizio Civile presso la Pro Loco di Pieve di Ledro

 

                                         Agata Kurowiecka in Servizio Civile presso la Pro Loco Ca’ Comuna del Meanese

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