La storia di Alessia continua...

di Alessia Banal
A quasi tre anni dalla conclusione della mia esperienza di Servizio Civile in Federazione, posso dire di aver imparato tanto e di portare sempre nel cuore e nella testa tutto quello che mi è stato insegnato e che ho appreso autonomamente lavorando in questo mondo; sono riuscita a sviluppare molte delle cosiddette “soft skills” che mi hanno permesso di trovare il lavoro che svolgo tutt’ora, anche se in un ambito completamente differente. Da due anni e mezzo, infatti, lavoro come impiegata amministrativa presso un’azienda trentina che si occupa di impianti elevazione. Un lavoro che mi piace moltissimo e che a prima vista sembra molto distante dall’esperienza con il sociale, però ha in comune un metodo che ho imparato in Federazione e che mi porterò per sempre appresso, sia nella vita privata che in quella lavorativa: alla base di questo metodo c’è l’importanza dell’organizzazione e della definizione delle priorità, abilità che sembrano scontate e facili da acquisire, ma non è così. Una volta che si padroneggiano a pieno semplificano qualsiasi attività si debba svolgere permettendo così di dimostrare professionalità e responsabilità nei compiti assegnati.
Gli altri aspetti che sicuramente ho sviluppato in Federazione, e che mi sono risultati utilissimi nel lavoro attuale, ma anche questi soprattutto nella vita privata, sono il lavoro in team e l’importanza di una comunicazione chiara ed efficace tra colleghi, clienti e fornitori. Purtroppo fin da piccola non sono mai stata propensa a delegare o condividere i miei compiti; per orgoglio preferivo far tutto da sola riuscendo ad ottenere i risultati che volevo, spesso anche buoni, ma in Federazione ho capito che la maggior parte delle volte i risultati migliori si ottengono collaborando perché punti di vista o idee differenti portano al confronto ed a nuove aperture mentali che creano risultati decisamente superiori a quelli che si ottengono da soli.
In conclusione posso dire che la mia esperienza in Federazione, seppur breve, non mi ha insegnato un mestiere, ma molto di più: mi ha permesso di sviluppare e padroneggiare competenze, prima per me non molto chiare, che mi faranno da colonne portanti per tutta la vita.